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In ricordo di Gerrit Noordzij (1931–2022)

Dopo un anno dalla scomparsa di Gerrit Noordzij, il grande grafico olandese, Alessandro Colizzi ne omaggia la figura e ripercorre brevemente i punti salienti della sua carriera.

«La civiltà occidentale nasce con la scoperta della forma della parola»

Uno tra i più influenti designer olandesi

Si è spento esattamente un anno fa all’età di 90 anni Gerrit Noordzij (1931–2022), una figura di assoluto rilievo nel mondo della grafica olandese, ancora poco nota nel nostro paese nonostante la traduzione del suo testo fondamentale, Il tratto: Teoria della scrittura. Eppure Noordzij è considerato fra i più influenti designer olandesi: tipografo, calligrafo, disegnatore di caratteri, pedagogo, autore, nel corso di una lunga carriera ha collaborato con case editrici, in particolare Van Oorschot, per cui ha progettato copertine e collane editoriali. Ha anche disegnato francobolli, monete, realizzato iscrizioni e atti ufficiali della casa regnante. 

Mentre sul piano materiale la sua presenza nella quotidianità olandese è rimasta discreta, è soprattutto come pedagogo e teorico che Noordzij ha lasciato – letteralmente – un segno indelebile nella cultura visiva del suo paese. Per oltre trent’anni è stato docente di tipografia e lettering alla Koninklijke Academie van Beeldende Kunsten dell’Aja (KABK), formando più generazioni di designer e type designer, come Erik van Blokland, Just van Rossum, Peter Verheul, Albert-Jan Pool, Frank Blokland, Rudy VanderLans, Françoise Berserik. 

Gerrit Noordzij (Typotheque)

La carriera

Il suo arrivo nel 1960 come docente all’Accademia dell’Aja segna un punto di svolta fondamentale per l’evoluzione della grafica nei Paesi Bassi, e scandisce il cambio generazionale del secondo dopoguerra rispetto ai costruttivisti degli anni venti, rappresentati da Piet Zwart e Paul Schuitema. Quest’ultimo con il designer Gerrit Kilijan aveva fondato negli anni trenta il dipartimento di Pubblicità presso la stessa Accademia, impostandone il programma secondo i radicali criteri estetici della Nuova Tipografia.

Negli anni cinquanta, con l’avvento internazionale del Funzionalismo e nel contesto del boom economico mutano le attese riguardo alla figura professionale del grafico. Il conseguente rinnovamento del corpo docente alla KABK coincide con la trasformazione dei corsi di grafica e che vede, accanto a Noordzij, la presenza di figure non meno importanti quali Ootje Oxenaar, Jan van Keulen e Hermanus Berserik. 

Uno stile originale

Rispetto al paradigma dello Stile Internazionale rappresentato in Olanda da Wim Crouwel, Noordzij può essere considerato un designer fuori dagli schemi, a suo agio nello studio di un manoscritto medievale come nella programmazione informatica. Pensatore originale, spesso controcorrente, e pedagogo appassionato, Noordzij predilige l’iperbole, la provocazione, l’argomentazione serrata – mai fine a se stessa, ma finalizzata a sviluppare nello studente (o nel lettore) un atteggiamento critico.

Quella consapevolezza della forma, appunto, che ha consentito ai giovani designer olandesi di assumere, fin dagli esordi della ‘rivoluzione’ digitale, una leadership a livello internazionale, grazie a caratteri di grande originalità ed eleganza, dall’aspetto classico eppure sottilmente innovativi – in marcato contrasto con le vivaci sperimentazioni grunge americane. 

Calligrafo e studioso di paleografia, Noordzij aveva non poche affinità con l’inglese Edward Johnston, di cui conosceva bene l’opera, e con il quale condivideva la convinzione che la teoria non vada disgiunta dalla pratica manuale, e che tutto dipende dalla vista: «la tipografia è il fondamento di qualunque riflessione sulla forma, sulla stabilità del segno, sull’equilibrio e il ritmo delle lettere sulla carta. Le lettere nascono sempre dall’interazione tra bianco e nero, tra il nero dell’inchiostro e lo spazio bianco che lo circonda».

Nel 1970 si affaccia alla ribalta internazionale con un articolo sui caratteri gotici, in cui per la prima volta afferma la centralità della scrittura nel disegno di caratteri. La fama di studioso originale e brillante si consoliderà ulteriormente con la pubblicazione della rivista «Letterletter », lanciata nel 1984 per conto dell’Association Typographique Internationale, sulle cui pagine avrà la possibilità di esprimere le proprie teorie sulla scrittura e la tipografia. Nel 2011 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento Laurens Janszoon Costerprijs.

I libri

Fra le sue pubblicazioni, oltre a Il Tratto (1985), ricordiamo Letters en studie (1983), Das Kind und die Schrift (Typographische Gesellschaft München, 1985), De start van de kat (GHM, 1988), De handen van de zeven zusters (Van Oorschot, 2001) e la raccolta Letterletter (Hartley &  Marks, 2000). Dei numerosi caratteri disegnati da Noordzij, Ruse è disponibile presso The Enschedé Font Foundry, diretta dal figlio Peter Mathias Noordzij.

Alessandro Colizzi (Roma, 1966) è professore associato al Politecnico di Milano, Dipartimento di design. Linguista e designer di formazione, si occupa di storia della
grafica, tipografia e type design. Attualmente è impegnato in un progetto di ricerca sulla Fonderia Nebiolo di Torino. È membro di ATypI (Association Typographique Internationale), ISTD (International Society of Typographic Designers), DRS (Design Research Society) e AIS/Design (Associazione Italiana Storici del Design).

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